"Fui abusata a 13 anni". La confessione di Elena Sofia Ricci

Una carriera piena di successi e soddisfazioni: Elena Sofia Ricci ripercorre le tappe dei suoi lavori più importanti ricordando l'episodio dell'abuso sessuale subìto quando era ancora minorenne

"Fui abusata a 13 anni". La confessione di Elena Sofia Ricci
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Non manca molto per rivederla sul piccolo schermo (per gli abbonati Prime) con il nuovo ruolo da "suocera dark" nel sequel americano dal titolo "Un altro piccolo favore": l'attrice fiorentina Elena Sofia Ricci ha ripercorso al Messaggero le fasi salienti della sua carriera senza e riportando alla mente anche uno degli episodi più brutti della sua vita che l'ha segnata per sempre, un abuso sessuale subìto quando aveva 13 anni che ha tenuto nascosto per anni evitando di dare un forte dolore alla madre.

Il ricordo di Eleonora Giorgi

Partorire un maschio e non avere un'attrice in casa: questi erano i desideri della signora Elena Ricci Poccetto scomparsa nel 2018 ma poi è arrivata Eleonora che ha seguito la sua più grande passione, la recitazione. "Poi lei, la pioniera delle scenografe italiane, mi vide recitare e fu di grande sostegno. E prevedeva il mio futuro: una strega buona", ricorda Elena Sofia Ricci ripensando alla madre che nel corso del tempo si è ammalata dello stesso tumore che si è portata via Eleonora Giorgi (tumore al pancreas) la quale viene ricordata con un sorriso ma anche come un esempio. "Con la sua forza ci ha fatto un regalo enorme: quando ti dicono pancreas è una sentenza di morte. Io non volli farglielo sapere. Non avrebbe retto, avrebbe vissuto male tutti i suoi giorni".

La confessione dell'abuso

Al Messaggero ha poi raccontato (lo aveva già fatto a dicembre a diversi media) un segreto tenuto per ben 45 anni e accaduto nel 1974. "Ho subìto un abuso a 13 anni: non volevo che lo sapesse mia madre, che si sarebbe sentita responsabile di avermi quasi consegnato a questo abusatore, uno conosciuto - ricorda - L'ho negato anche a me stessa, ma poi quando mamma non c'era più, io dovevo raccontarlo: so che ho fatto una cosa importante, come essere testimonial delle campagne civili. Raccontando il mio abuso forse ho salvato una donna, ho spinto qualcuna a denunciare. E tante mi hanno ringraziato. Noi persone famose possiamo fare la differenza, un dovere che sento. E dunque lo faccio".

Alla trasmissione "Belve" aveva raccontato l'episodio ricordando l'abuso subìto in auto: lei, così piccola, cercò di proteggersi con un foglio da disegno sulle gambe. "Chiaramente può un foglio da disegno proteggere? No", aveva detto visibilmente commossa alla Fagnani.

Una carriera piena di successi

Sono state decine i film per cinema e tv che ha girato oltre alle recite teatrali iniziate nel 1981: al Messaggero racconta che nel 1988 chiuse le porte a Hollywood dopo aver superato un provino per un ruolo da protagonista accanto a Kevin Costner ma a non convincerla fu il contratto proposto. "Cinque anni dimenticandomi dell'Italia; ruoli e scene sceglievano tutto loro. Ho preferito restare un'attrice libera". Con "Che Dio ci Aiuti" è da 15 anni nelle case degli italiani con il personaggio di Suor Angela, uno dei tanti motivi per cui è così stimata e ben voluta. "Suor Benedetta mi aiutò ad entrare nella parte ma poi è divenuta parte della mia vita.

Ha spalancato una porta della mia vita: ho riscoperto il Cristo progressista e gran figo, quello che piaceva anche a Pasolini. Mio nonno quando voleva offendermi mi diceva: tu pari cristiana... Ma io con Benedetta ho capito che certe cose intorno a me erano segnali".

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